Music and dances from Sudan

Giovanni Miani reports on the music and dances of Sudan. He mentions the nugara, singing and dancing.

Fui invitato spesse volte a pranzo dagli amici, indi mi diedero lo spettacolo che offre il paese. La musica e le danze del Sudan sono quelle stesse che usavano vari migliaia d'anni adietro, poiché si vedono le istesse scene, gli stessi costumi, sopra i monumenti Egizi. Discesi dalla sala ove si pranzò trovai il cortille molto bene illuminato con vari e grandi fanali. Una truppa di donne sedute sugli anghareb attendevano la nostra presenza per dar saggio della loro abilità. V'era a terra una nughara dei selvaggi (gran tamburo), varie donne avevano nella mano manca un tubo alto e largo un palmo, copperto da una parte di pelle, sopra cui percuotevano a più non posso con uno dei loro sandali che tenevano con la mano dritta. Il canto aveva tutto il tippo di un popolo selvaggio. Le danze, consistevano in contorsioni, curvandosi all'indietro finché la testa e le braccia toccavano la terra, questo era il più grande sforzo della loro bravura. [c. 115] Siccome la gioventù è sempre bella, così essendo queste danzatrici, avanti un petto di pietra erano per un momento seducenti, ma l'odore che esalano per l'unto che adoperano in testa, corpo e manto, divengono ributanti al contatto di un europeo. La seguente scena egizia e la moderna darà un'idea più esatta di ciò che abbiamo detto, altrimenti se gli egizi non avevano per certe danze le donne del Sennar, dovevano avere delle Niam-niam poiché la loro pettinatura le indica. Ognuno sa che in oriente tutto è stabile. [c. 116] Questi pochi cenni sui costumi del Sudan e dei selvaggi, erano indispensabili prima di questo viaggio nel quale in seguito constateranno molte idee maggiormente sviluppate.

pp. 157-158

1859 11 circa